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Luigino Peressini, è l’ultimo “mirabile dipintore” che ancora va disseminando di sogni e di poesia le nostre terre. Ha ridisegnato il Friuli medievale per raccontare la storia di Iulio Candido. Iulio Candido, divide la sua vita con la sua giovane sposa, Sabida, e il frutto del loro amore, il piccolo Martino E poi la storia lo trasformerà in un pellegrino. Che in quanto tale abbandonerà la sua casa, attraverserà foreste, paludi, ruscelli, torrenti, prati, guadi perigliosi e ricoveri ospitali.
Nella lettura, così come nella vita, quello che conta davvero sono gli incontri inattesi. Quelli che alla fine ci lasciano dentro agli occhi il riverbero di un sogno. O ci mettono dentro alla bisaccia una consegna da portare a compimento. Perché il nostro fragile tempo umano è un passaggio continuo di testimone. E alla fine di queste carte, oltre alla piacevolezza e all’incanto, quello che ci resta è anche un ammaestramento profondo: il nostro cammino, quello che ciascuno di noi intraprende, altro non è che una tappa di un percorso infinitamente più grande, che altri hanno già compiuto fino a noi e altri ancora proseguiranno quando, stanchi, non potendo più metterci per strada, chiederemo loro di andare avanti anche a nostro nome. Nella meravigliosa consapevolezza che ci saranno sempre occhi pronti a guardare dentro ad altri occhi, mani capaci di accogliere altre mani e viandanti con cui dividere la fatica del viaggio e condividere la gioia della meta.
E dunque buon viaggio e buona lettura!
Angelo Floramo